Alexia Hartmann, assistente di volo: "Sui voli ambulanza non voliamo con gli assistenti di volo; spieghiamo le norme di sicurezza e di evacuazione agli altri passeggeri."


Adriano Soria
Barcellona
Alexia Hartmann è una paramedica che usa i social media per far conoscere il suo lavoro. Attraverso i suoi video, cerca di affrontare e spiegare alcune problematiche sanitarie e, in uno dei suoi ultimi video, approfondisce la sua professione.
In questo post, ha condiviso con il suo pubblico diversi fatti interessanti sul lavoro di medico aereo. Alcuni di questi rispondono alle domande più frequenti che riceve, da come funzionano gli aerei a come sono organizzati.
"Sui voli ambulanza non abbiamo hostess con noi; siamo noi a spiegare le regole di sicurezza e di evacuazione agli altri passeggeri", spiega come primo punto interessante.
"Nel mondo delle emergenze e dell'aviazione, usiamo l'alfabeto radiofonico internazionale per comunicare", sottolinea il medico. Questo è anche legato alla questione del fuso orario: "Durante un rimpatrio, normalmente attraversiamo molti fusi orari e, per evitare confusione, impostiamo l'orario di partenza iniziale sul nostro monitor e lo usiamo come guida".
"Nei rimpatri molto lunghi, di solito ci riposiamo a turno anche per quindici minuti, perché l'aereo è così rumoroso che di solito non sentiamo gli allarmi dei monitor. Ci deve sempre essere almeno una persona attenta a tutto quello che succede", commenta a proposito delle pause.
Sottolinea inoltre l'importanza della sicurezza esterna ogni volta che atterrano in una nuova destinazione. "In ogni aeroporto, un'auto della polizia locale viene a controllare i nostri passaporti direttamente a bordo", spiega.
"Quando si assumono farmaci per via endovenosa in ospedale, questi raggiungono il corpo grazie alla forza di gravità. Questo non funziona molto bene sugli aerei, quindi di solito colleghiamo tutti i nostri liquidi a pompe che spingono il contenuto nel corpo", conclude Alexia Hartmann.
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